Il lavoro del Neuropsicomotricista
Il Neuropsicomotricista deve essere laureato in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva, laurea triennale della facoltà di Medicina e Chirurgia. Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva svolge interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo.
Il neuropsicomotricista permette al bambino di esprimere, all’interno dello spazio, ciò che sente, per darvi un senso e per elaborare vissuti ed emozioni collegate al gioco, cerca di interagire con lui, di sostenerlo di fronte alle difficoltà e dare strategie adeguate per superare le tappe più complesse per lui.
Un adulto disponibile all’ascolto e garante della sicurezza.
L’intervento NeuroPsicomotorio è indirizzato alle funzioni emergenti che si trasformano nel corso dello sviluppo, ostacolato o rallentato dalla presenza di disturbi di tipo neuro e psicomotorio, comunicativo-affettivo e neuropsicologico, all’interno dei quadri clinici complessi ed eterogenei. La caratteristica dell’intervento è rappresentata da un lavoro rivolto non tanto al deficit, ma all’integrazione delle competenze emergenti, ivi incluse quelle atipiche.
La terapia neuropsicomotoria integra precocemente gli altri interventi ri-abilitativi nelle disabilità che derivano dai ritardi/disturbi della comunicazione verbale e non verbale, e dai deficit sensoriali.
Il Neuropsicomotricista opera:
- nell’ambito della prevenzione (progetti di promozione della salute al fine di migliorare il benessere dei bambini)
- nell’ambito della osservazione/valutazione (osservazioni specifiche nei diversi contesti di vita, per aiutare il clinico nella formulazione della diagnosi, valutazione delle relazioni tra aspetti affettivi, cognitivi, motori di ogni singolo disturbo)
- nell’ambito clinico-terapeutico (realizzazione di interventi riabilitativi specifici a sostegno dello sviluppo armonico del bambino dove siano presenti fattori di rischio e disturbi)
Oltre alla terapia neuropsicomotoria in stanza, la terapia psicomotoria in acqua è un'importante integrazione delle attività di riabilitazione neuropsicomotoria.
L’acqua è un mediatore insostituibile, dove ci si addentra in una continuità temporo-spaziale, sensoriale e motoria, perché si colloca il corpo in una posizione centrale basata su scambi nella relazione piacere-dispiacere, rilassamento-tensione, con l’aggiunta della dimensione relazionale.
Con la psicomotricità in acqua si utilizza un nuovo elemento, l’acqua appunto, per far intervenire la funzione di aggiustamento e permettere al bambino di sentirsi a proprio agio.