La Psicomotricità in acqua

Psicomotricità in acquaLa psicomotricità in acqua fa in modo di poter lavorare sul tono che permette al bambino di equilibrare la sua funzione energetica e di evitare l’instabilità psicomotoria che è alla base della difficoltà che molti bambini presentano di gestire le proprie capacità attentive.

Il trattamento in acqua è importante da alternare anche con il lavoro in palestra, perché l’acqua è un mediatore insostituibile, dove ci si addentra in una continuità temporo-spaziale, sensoriale e motoria, perché si colloca il corpo in una posizione centrale basata su scambi nella relazione piacere-dispiacere, rilassamento-tensione, con l’aggiunta della dimensione relazionale. Con la psicomotricità in acqua si utilizza un nuovo elemento, l’acqua appunto, per far intervenire la funzione di aggiustamento e permettere al bambino di sentirsi a proprio agio.

Infatti, nell’acqua, cambiano le dinamiche di relazione, di equilibrio, di spostamento nello spazio e le dinamiche di percezione, poiché le sensazioni che si generano attraverso il contatto corporeo con l’aria sono molto diverse rispetto a quelle che si generano con l’acqua.

Essa permette di accorciare le distanze tra le persone e stimola l'interesse per nuovi apprendimenti.

Giocando con il proprio corpo in acqua si sperimentano tutte le possibilità di equilibrio, movimento, direzione, propulsione, contatto, respirazione.

L'operatore accompagna il bambino in questo percorso di esplorazione, lo guida alla scoperta del suo corpo in relazione al nuovo spazio, agli oggetti, agli altri.

Attraverso l'attività acquatica si stimola il bambino ad acquisire consapevolezza e competenza non solo nell'area motoria ma anche in quella relazionale, cognitiva, sociale e dell'autonomia.
Pertanto il bambino, con tale attività, raggiungerà una migliore conoscenza del proprio corpo, potenzierà il sistema nervoso centrale e ciò gli permetterà di raggiungere uno sviluppo equilibrato di tutta la persona.

L’acqua, dal punto di vista riabilitativo, può essere considerata come un qualsiasi mezzo che aiuti la persona a maturare sul piano psico-fisico e sociale e a valorizzare le specifiche potenzialità.

Inoltre l’ambiente piscina offre innumerevoli opportunità di sperimentare nuove sensazioni di gioco, divertimento, gratificazione, relazione, sicurezza e autonomia.

Queste opportunità sono maggiormente benefiche per i soggetti che presentano ritardi e sindromi psicomotorie, disturbi del comportamento e della comunicazione ed i conseguenti disturbi dell’apprendimento.

Il movimento in acqua:

  • potenzia e valorizza il complesso di energie latenti in ogni individuo;
  • facilita l’esplorazione e la conoscenza;
  • aiuta la presa di coscienza dello schema corporeo;
  • richiede il controllo del corpo nel suo insieme, dell’equilibrio e della postura attraverso la  strutturazione spazio-temporale;
  • richiede l’utilizzo di tecniche di rilassamento globale e segmentario e facilita il controllo dell’ansia e delle proprie emozioni.

L’acqua si rivela, quindi, un mezzo terapeutico molto efficace, in particolar modo per il recupero della motricità e della sfera psichica e affettiva di ogni bambino.