Perché un progetto di Psicomotricità?
La proposta di un progetto di Psicomotricità nasce dalla consapevolezza del fatto che, fino all’età di 7-8 anni, il corpo è il nucleo dell’organizzazione psichica e sociale dell’individuo, la cui crescita armonica avviene attraverso il corpo in relazione a sé e al mondo.
Per il bambino il gioco (sensomotorio e simbolico) rappresenta la modalità privilegiata di espressione di sé. Egli può dunque mettere in scena le difficoltà, paure, insicurezze, rabbia, aggressività ma anche condividere momenti di piacere, collaborazione e condivisione con i compagni.
La pratica psicomotoria di tipo relazionale rappresenta uno strumento educativo globale che favorisce lo sviluppo affettivo, relazionale e cognitivo del bambino attraverso l’espressività corporea. La pratica psicomotoria educativa punta principalmente ad attivare i potenziali evolutivi dei bambini, utilizzando la dimensione del gruppo e la mediazione degli oggetti. È uno strumento di prevenzione primaria del disagio, poiché può incidere sui fattori di rischio del disagio, e di prevenzione secondaria laddove intervenga sulle difficoltà dello sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale del bambino. Inoltre la pratica psicomotoria può essere usata come mediatore per l’inclusione di bambini provenienti da paesi stranieri e per l’inserimento scolastico dei bambini diversamente abili.
La psicomotricità rappresenta un utile e importante strumento di promozione della salute, intesa quale processo costruttivo che attivi i bisogni e le risorse dell’individuo.
Un progetto di psicomotricità può essere realizzato sia all’interno della stanza di psicomotricità di uno studio (con un massimo di 8 bambini di età omogenea) sia in una Scuola dell’Infanzia, per poterne così ampliare l'offerta formativa.
Se siete interessati e vorreste realizzare un progetto personalizzato, non esitate a contattarmi utilizzando il modulo di contatto.